Mavis Staples




The Legendary Mavis Staples

Mavis Staples, leggenda del Soul e del Gospel, è una delle più conosciute e preziose voci della musica contemporanea.
Sia come solista che in collaborazione con i The Staple Singers, dimostra di essere una forza ispiratrice della moderna cultura popolare e musicale.

Faith Comes Through
Da oltre 40 anni sulle scene musicali, vincitrice di molti Grammy Awards, introdotta nella "Rock and Roll Hall of Fame" come "100 Greatest Women of Rock and Roll", Mavis è causa del divampare del Rhythm & Blues non abbandonando però mai le origini gospel.

Influenzata da molti artisti da Bob Dylan a Prince, (che le danno il soprannome di "the epitome of soul") vanta apparizioni con ognuno di loro a partire da Janis Joplin, Pink Floyd, Santana, Tom Petty & The Heartbreakers nonché collaborazioni con Dr John, Los Lobos, Aretha Franklin, Marty Stuart e molti altri.
Impegnata attivamente per ben 4 decadi nei movimenti dei diritti civili si esibisce alle inaugurazioni presidenziali di John Kennedy, Jimmy Carter e Bill Clinton.

Il suo nuovo CD Live: Hope at the Hideout, registrato al Hideout Club di Chicago e già nominato come Best Contemporary Blues Album, cattura l’energia di una sera, una rara convergenza di tempo e spazio.
Il piccolo club ricrea un ambiente famigliare dove Mavis riesce ad esprimere al massimo il suo stile e la band che la accompagna, formata da soli 3 membri e 3 vocalist permette di puntare l’attenzione interamente sulla sua voce.
Il concerto si apre sulle note del classico brano “For What it’s Worth” seguito da “Paranoia Strikes Deep”, la sua vocalità e abilità donano a questi pezzi un nuovo significato e una nuova vibrazione tanto da attirare l’attenzione dell’ascoltatore.
Cinque delle dodici tracce provengono dall’album We’ll never turn Back che richiama il periodo in cui si batteva per i diritti civili e sentirla cantare dal vivo brani come “Eyes On the Prize”, “Down in Mississippi” e “We Shall Not Be Moved” rende il tutto molto emozionante.

Back in the Day
Inizia la sua carriera nel 1950 con il leggendario gruppo gospel The Staples Singers, accanto al padre e alle sorelle (Cleotha, Pervis e Yvonne) si esibisce nelle chiese e in piccole trasmissioni radiofoniche.
Nel 1956 incidono per l’etichetta VeeJay il brano "Uncloudy Day" che diventa una hit e, nel 1957, guidati dal patriarca Roebuck "Pops" Staples, intraprendono il loro primo tour acquisendo il sopranome di "God's Greatest Hitmakers."

Ben presto evolvono da popolari gospel singers (con produzioni delle etichette United e Riverside così come VeeJay) ad uno dei più spettacolari ed influenti gruppi americani.

Verso la metà degli anni ‘60, ispirati dalla grande amicizia con Martin Luther King, Jr., sono la voce spirituale e musicale dei movimenti per i diritti civili inviando messaggi positivi attraverso canzoni come "A Hard Rain's Gonna Fall" di Bob Dylan e "For What It's Worth", raggiungendo con la loro articolata musica un enorme gruppo di giovani.

Nel 1968 firmano un contratto con la Stax Records unendo il loro gospel sound e la loro profonda fede all’accompagnamento di Booker T. e MGs.
Le loro hit occupano la top 40 ben otto volte tra il 1971 e il 1975 con singoli come "I'll Take You There", "Let's Do It Again," e "Who Took the Merry Out of Christmas?" diventando così delle vere pop stars.

The Voice Solo
Mavis Staples realizza il suo primo album da solista per la famosa etichetta Stax nel 1969.
Dopo un altro lavoro prodotto dalla stessa etichetta nel 1970, Only For the Lonely, arriva un soundtrack album, A Piece of the Action, prodotto dalla Curtis Mayfield's Curtom.
Nel 1984 un altro album (auto intitolato) precede due lavori che realizzerà sotto la direzione della rock star Prince; Time Waits For No One del 1989 seguito, nel 1993, da The Voice che verrà nominato nei Top Ten Albums del 1993.

Nel 1996 arriva, Spirituals & Gospels: A Tribute to Mahalia Jackson, relizzato con il tastierista Lucky Peterson è un ciclo di canzoni in onore di Jackson che è stata un’importante influenza nella vita di Mavis nonchè una grande amica di famiglia.

Have A Little Faith (Alligator), del 2004, è un’emozionante collezione di brani gospel delle origini rivisti con la sua profonda fede e spiritualità. Prodotto da Jim Tullio e Staples, l’album è una delle più valide collezioni, sia originali che interpretative, che Mavis abbia mai assemblato.

Nel 2007 completa il lavoro We’ll Never Turn Back, forse l’album più criticato della sua carriera. Prodotto da Ry Cooder, l’album racconta della vita e della personale storia della cantante attraverso canzoni del periodo dei movimenti per i diritti civili.
Combina crude, emozionali e contemporanee versioni di brani degli anni ’50 – ’60 accanto a tradizionali e nuovi brani scritti da Mavis e Ry.

Per molti artisti un progetto come questo potrebbe essere un modo per rimettere insieme i pezzi della storia, come un museo che espone il passato attraverso gli antichi resti come fotogrammi di un film ma Mavis ha scelto un altro modo per farlo: aggiuge frasi e commenti alle sue canzoni, combina i testi con esperienze personali fino ad arrivare ai reali problemi odierni.
Ry Cooder con l’aiuto del figlio Joaquin, il batterista Jim Keltner, il bassista Mike Elizando e alcuni membri della corale Ladysmith Black Mambazo ha ricreato lo spazio adatto per assorbire e avvolgere Mavis che, con i suoi emozionali vocalizzi, definisce le ricche e vibranti radici del passato.

Durante la sua carriera Mavis appare in molti films e programmi televisivi, incluso The Last Waltz, Graffiti Bridge, Wattstax, New York Undercover, Soul Train, Soul to Soul e The Cosby Show.
Ha collaborato con una varietà di musicisti, a partire dal suo grande amico Bob Dylan (con il quale è stata nominata nel 2003 ai Grammy Award nella categoria “Best pop Collaboration with Vocals” per il suo duetto in "Gotta Change My Way Of Thinking" dall’ album Gotta Serve Somebody: The Gospel Songs of Bob Dylan) fino a The Band, Ray Charles, Nona Hendryx, George Jones, Natalie Merchant, Ann Peebles, Delbert McClinton e, ultimamente, con Patty Griffin con il brano “Waiting For My Child To Come Home” della compilation Oh Happy Day vincitrice del premio “Best traditional Gospel Album

Ha partecipato a contemporanei lavori con Los Lobos e Dr. John, in particolare, con quest’ultimo, ha collaborato ai brani “Lay My Burden Down” (Best Gospel Performance) e “Hard Times Come Again No More” (Best Traditional Folk Album) ed è apparsa nel recente album in tributo a Johnny Paycheck, Stephen Foster e Bob Dylan.

A Bright Time Ahead
Mavis Staples sta continuando la tradizione di famiglia associando il fervore gospel con le ombre del soul e R&B.
Questo la rende una vera icona, un’artista che continua a creare musica ispirando intere generazioni  che avranno fiducia nel suo confortante ed eccezionale dono.


sito ufficiale: www.mavisstaples.com


Discografia

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MAVIS STAPLES (1969)
Label: Volt / Stax
produced by Steve Cropper






 
ONLY FOR THE LONELY (1970)
Label: Stax
produced by Don Davis






 
A PIECE OF THE ACTION (1977)
Label: Snapper UK
produced by Curtis Mayfield





 
OH WHAT A FEELING (1979)
Label: Warner Bros
produced by Jerry Wexler and Barry Beckett





 
MAVIS STAPLES (1984)
Label: Hdh Records
produced by Brian and Edward Holland





TIME WAITS FOR NO ONE (1989)
Label: Warner Bros / Wea
produced by Prince, Al Bell, Homer Banks, Lester Snell, Mavis Staples





DON'T CHANGE ME NOW (1990)
Label: Stax UK
produced by Steve Cropper and Don Davis





THE VOICE (1993)
Label: Slash / Umgd
produced by Ricky Peterson, Danny Madden, Prince, Bernard Belle, Gordon Williams, Emanuel R. LeBlanc.





SPIRITUALS & GOSPEL:
Dedicated to Mahalia Jackson
(1996)
Label: Verve France
produced by John Snyder





HAVE A LITTLE FAITH (2004)
Label: Alligator Records
produced by Jim Tullio and Mavis Staples





WE'll NEVER TURN BACK (2007)
Label: Anti - Records
produced by Ry Cooder





  LIVE: HOPE AT THE HIDEOUT (2008)
Label: Anti - Records







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